Il silenzio del nulla

Fotografia, 2020

Perché sono stata attirata da questo scenario? Credo perché siamo bersagliati costantemente da contenuti di tipo pubblicitario o propagandistico: ogni spazio disponibile è occupato. In rete, per le strade, in televisione, nei quotidiani e nelle riviste tutto è ricolmo di informazioni, di slogan. L’attuale modalità di comunicazione prevede di esserci, ovunque. “Se mi vedi, esisto”, “Ci sono”. Non solo, gli slogan, di qualunque natura siano, sono studiati per restarci in testa. Hanno occupato anche i nostri pensieri, il nostro spazio più intimo e privato. In mente abbiamo idee di altri. Diventa difficile anche solo pensare con la nostra testa, non perché non ne siamo in grado. Ma perché non c’è più spazio. Il vuoto, il silenzio, la noia perfino, stimolano il pensiero personale e la creatività. Su un foglio bianco posso disegnare quello che voglio.

Ecco perché mi ha colpito questo muro spoglio: perché è anomalo. Forse tutto questo bombardamento di informazioni ha, in fondo, avuto l’effetto contrario di quello che qualcuno sperava. Non faccio più caso a manifesti commerciali, pop-up o pubblicità di ogni sorta. È il vuoto ad interessarmi. Voglio silenzio.